lunedì 14 aprile 2014

L’uccisione del signor JacksonNella Londra del 1800 io e Holmes stavamo prendendo il the come nostra abitudine, stavamo chiacchierando e all’improvviso suonò il campanello, Mrs Hudson aprì e dietro la porta c’era una bellissima ragazza, aveva occhi azzurri e capelli biondi, era molto spaventata. Allora la governante la portò nello studio. Appena entrò la fece accomodare e le disse:

«Buongiorno, come si chiama?», e lei rispose

«Mira Jackson».

Poi le chiese come mai era qui e cos’era successo. Allora la signorina rispose che avevano ucciso suo marito, e Holmes disse:

«Descrivimelo»

«Ok, lui era un uomo alto, capelli castano chiaro, era molto forte ma non in senso negativo anzi, infatti aiutava i più deboli.» Lei rispose.

Io chiesi di entrare nei particolari e lei riprese il discorso dicendo:

«Bé io e mio marito eravamo sposati da 5 anni, andavamo molto d’accordo anche se avevamo avuto degli alti e bassi per colpa dei soldi, però in questo periodo tutto andava bene, anche se lo vedevo un po’ strano. Durante una sera di tempesta si sentì un urlo provenire dalla cucina; mi alzai dal letto e andai a controllare molto spaventata. Appena entrai trovai disteso un uomo; avvicinandomi vidi che era mio marito, dal momento che abito in un villino in campagna, ho fatto prendere la carrozza e lo abbiamo portato in ospedale però appena arrivò morì. Io adesso voglio scoprire chi è che ha ucciso mio marito», e lo disse piangendo. Holmes per tranquillizzarla rispose:

«Si ti aiuterò ma in che via si trova il villino?»

«Il villino si trova in Citystreet n. 45» Rispose.

«Allora si faccia trovare fuori alle 14:00 in punto così incominciò ad investigare. Ah un’altra domanda. Aveva qualche debito con qualcuno?»

«Che io sappia no» Rispose.

«OK, allora ci vediamo alle14:00 in punto, mi raccomando.» Disse in modo scherzoso e la ragazza se ne andò salutandoci. Holmes mi disse:

« Abbiamo un caso tra le mani, si prepari, io l’aspetto alle 13:50 alla stazione, io vado a fare due passi.»

Arrivate le 13:50 io e Holmes ci trovammo alla stazione. Nel treno incominciammo a parlare di chi poteva essere stato.

Arrivati a Citystreet la signorina si fece trovare fuori e ci fece accomodare dentro. Appena entrai, Holmes volle subito controllare il corpo del delitto. Prese la lente di ingrandimento e osservò il pavimento, in modo tale da potere esaminare le impronte, mentre io cercavo di capire il perché dell’uccisione con la signorina Jackson. Dopo che Holmes ebbe esaminato attentamente, volle andare a vedere anche nelle altre stanze, ma di preciso nel soggiorno, dove c’era il camino, perché in cucina aveva visto frammenti di lettere. Quando andò ad osservare, trovò altri frammenti, gli raccolse delicatamente e li portò sul tavolo, poi li prese una ad una e la mise contro luc3e e riuscì a dedurre cosa ci fosse scritto e riuscì a leggere a chi era destinata, il perché e in che via abitava, ma per il momento spiegò a M ira Jackson solo chi era e disse Holmes:

« Lui si chiama Wols.»

Holmes lo conosceva e lo descrisse dicendo che era un uomo alto e magro, era molto aggressivo, infatti uccise, nell’arco della sua vita circa 8 ragazzi e quindi era andato tante volte in carcere. Lui abitava in campagna. Precisamente due villini verso destra da casa della signorina.

Dopo aver finito di indagare in casa Jackson decisero di accostarsi nel giardino di casa Jackson per poi accostarsi dietro il giardino di casa Wols. Arrivata la notte io e Holmes andammo ad osservare gli spostamenti. All’improvviso si vide una luce accesa provenire dalla cucina. Holmes si avvicinò alla finestra e vide l’ombra di un signore alto e magro. Holmes mi disse:

«Vieni qui con me, mettiamoci dietro il cespuglio e aspettiamo che esce fuori, cosi lo catturiamo senza farci accorgere. Dopo poco lui uscì con un coltello in mano. Noi aspettammo che uscisse e poco dopo fu nelle nostre mani. Lui stava reagendo accoltellandomi; incominciai a prendere paura però Holmes mi salvò buttandolo per terra, togliendo il coltello dalle mani di Wols. Holmes lo fece accomodare in carrozza per portarlo in commissariato dal dottor Lestrade. Durante il viaggio io e Holmes gli domandammo:

«Perché ha ucciso il signor Jackson?»

«Perché aveva un debito di cinque mila sterline e me li doveva dare dal 5 giugno. Allora decisi do ammazzarlo.» Rispose. Arrivati al commissariato Holmes rimase col signor Wols e col dottor Lestrade mentre io me ne tornai a casa.

Il giorno dopo ritornammo dalla signorina Jackson per avvisarla che l’avevamo catturato. Lei volle sapere perché l’avevano ucciso. Allora Holmes gli raccontò che aveva un debito di cinque mila sterline. Lei disse:

«A me non aveva mai detto nulla. Ecco perché era sempre agitato.»

Allora io e Holmes ce ne andammo a casa a rilassarci, fumandoci una bella pipa con una tazza di thè, spaparanzati sul divano.

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